Everness
Sólo una cosa no hay. Es el olvido.
Dios, que salva el metal, salva la escoria
y cifra en Su profética memoria
las lunas que serán y las que han sido.
Ya todo está. Los miles de reflejos
que entre los dos crepúsculos del día
tu rostro fue dejando en los espejos
y los que irá dejando todavía.
Y todo es una parte del diverso
cristal de esa memoria, el universo;
no tienen fin sus arduos corredores
y las puertas se cierran a tu paso;
sólo del otro lado del ocaso
verás los Arquetipos y Esplendores.
Jorge Luis Borges
«El otro, el mismo» (1964)
Everness
One thing does not exist: Oblivion.
God saves the metal and the dross, his key
Ciphers in his prophetic memory
The moons to come, and moons of evenings gone.
All there: reflections in the looking-glass
Which, between the huge twilights of the day,
Your face has long been leaving where you pass,
And those it will keep leaving on your way.
And everything is part of that diverse
Crystal of memory, the universe;
Unending are the mazes it engenders
Of doors that shut behind as you walk through;
Only from sunset’s farther side shall you
Behold at last the Archetypes and Splendors.
Jorge Luis Borges
Translated by A.Z. Foreman
Everness
Tout existe, hormis une chose : l’oubli.
Dieu sauve le métal ; il sauve aussi la cendre,
Et sa mémoire prophétique peut comprendre
Les lunes de demain, d’hier et d’aujourd’hui.
Tout est encore et tout est déjà : les images
Dont, du jour qui va poindre à la chute du soir,
Mon visage a hanté le fugace miroir,
Et celles qu’y mettront mes incessants visages.
Nous ourdissons cette mémoire, l’univers.
Une glace va, traversant un jeu de glaces ;
Les corridors sans but imitent les déserts
Et tu vois se fermer les portes quand tu passes.
Tu n’atteindras que sur l’autre aile de la nuit
L’Archétype qui Reste la Splendeur qui Luit.
Jorge Luis Borges
Œuvre poétique (1925-1965), Poésie/Gallimard, 1985.
Œuvre poétique (1925-1965), Poésie/Gallimard, 1985.
Everness
Solo una cosa non c'è. È l'oblio.
Con il metallo, Dio salva la scoria
e nella sua profetica memoria
stanno le lune antiche e le future.
Tutto è lì. Le migliaia di riflessi
lasciati dal tuo volto tra i crepuscoli
dell'alba e della sera negli specchi
e quelli che continuerà a lasciare.
E tutto è parte del vario cristallo
che è quella memoria, l'universo;
sono infiniti gli ardui corridoi
e le porte si chiudono al tuo passo;
solo dall'altro lato del tramonto
potrai vedere Archetipi e Splendori.
Jorge Luis Borges
(da 'L'altro, lo stesso', 1964 - Traduzione di Tommaso Scarani)
Everness
Solo una cosa non c'è. È l'oblio.
Dio, che salva il metallo, salva la scoria
e novera nella sua profetica memoria
le lune che saranno e quelle che sono state.
C'è già tutto. Le migliaia di riflessi
che fra i due crepuscoli del giorno
il tuo viso ha lasciato negli specchi
e quelli che vi dovrà lasciare ancora.
E tutto è una parte del diverso
cristallo di quella memoria, l'universo;
non hanno fine i suoi ardui corridoi
e le porte si chiudono al tuo passo;
solo dall'altra parte del tramonto
vedrai gli Archetipi e gli Splendori
Jorge Luis Borges
Photo by Giselle |